Il rospo comune è un anfibio diffuso in tutta la Toscana e vive in ambienti sia antropizzati che naturali. Si riproduce una volta l’anno ed è quasi sempre attivo, soprattutto di notte, durante o dopo le piogge. Prima del periodo dell’accoppiamento si possono verificare delle vere e proprie migrazioni collettive di tutti gli individui della popolazione verso un corpo d’acqua. Queste migrazioni avvengono tra gennaio e giugno, a seconda della quota e delle località. I siti di riproduzione sono rappresentati da stagni, laghi naturali e artificiali, corsi d’acqua, posti sia nei boschi che nei pascoli che in ambienti urbani, ad eccezione di quelli più centrali. Il periodo riproduttivo ed in genere gli accoppiamenti, sono un periodo molto stressante per questa specie: le femmine arrivano al sito riproduttivo molto spesso già accoppiate con un maschio e ce ne sono altri ad aspettarle in acqua. Qui la femmina viene circondata e sommersa da cinque maschi, ma a volte anche più. Non è raro infatti trovare la femmina, specie se anziana, morta soffocata. Normalmente i maschi giungono nel sito riproduttivo in anticipo rispetto alle femmine e cominciano a richiamarle in coro. La deposizione delle uova vera e propria può durare alcune ore e si conclude con il rilascio tra la vegetazione acquatica o intorno a qualunque oggetto presente in acqua di un cordone gelatinoso di tre o quattro metri contenente un numero variabile di uova, fino a circa 10.000 a seconda dell’età della femmina (le femmine più anziane depongono un maggior numero di uova). La schiusa, a seconda delle temperature, avviene circa due settimane dopo e le larve metamorfosano dopo circa tre o quattro mesi.
I girini sono di colore uniformemente nero o marrone molto scuro e la lunghezza al momento della formazione delle zampe posteriori raggiunge massimo i 3 cm. Fra gli anuri è fra i più longevi, in cattività raggiunge addirittura i 36 anni di età.